Lettera per chi è ancora chiuso dentro la gabbia di un disturbo alimentare
Cara ragazza/o, sento la tua tristezza interiore, la tua paura, lo stesso incubo che ho vissuto anche io. Il sentirsi imprigionati in qualcosa di invisibile che ti tiene stretto, il non vedere una via d’uscita, il sentirsi schiavo in una prigione. Ogni giorno a sacrificarsi per accontentare le richieste del disturbo alimentare, ci si toglie la possibilità di essere felici, non si vive veramente. Non ne vale la pena sacrificarsi al disturbo alimentare, trascorrere l’esistenza alla ricerca di qualcosa di illusorio, una perfezione che non esiste, un piacersi che in realtà dipende da questioni psicologiche e non fisiche. Non ne vale la pena, la vita è bella, non dobbiamo sprecarla così. Ma questa prigione non ti fa vedere la bellezza della vita…
Certo la vita è un guardarsi allo specchio, non per controllarsi la pancia o le gambe, ma per vedersi felici e avere voglia di stare bene con sé stessi, ed essere liberi. Non c’è libertà se hai paura del cibo, e neanche se sei immersa in quei pensieri che ti soffocano e ti portano via il sorriso.
Sei sempre dentro una morsa, non ti vai mai bene… E’ una malattia che ti porta via la dignità. Io ci ho messo tanti anni ad uscirne, ho sofferto molto, mi sono fatta tanto male e anche i miei familiari hanno sofferto per questo. Non me ne rendevo conto perché il dolore e la paura mi tenevano sotto scacco… Non mi volevo bene, mi sottovalutavo.. Con gli altri non riuscivo a difendermi quindi finivo per sottomettermi.
Poi il destino mi ha portato in psicoterapia e in questo percorso sono uscita dalla prigione che mi ero creata. Ho vinto la paura del cibo, la paura della mia nemica interiore, l’anoressia. L’ho conosciuta in profondità, ho capito da cosa dipendeva e poi ci ho fatto la pace. Ora so che c’è e che fa parte di me, ma sono io che guido la partita: ho preso il controllo di me stessa.
Non è stato facile elaborare i ricordi di sofferenza… ancora riaffiorano, ma mi aiutano sempre di più a sprigionarmi. So che non ho un corpo perfetto, ma ho capito che la perfezione non esiste. L’importante è volersi bene. Quando ci si guarda allo specchio dobbiamo guardare cosa c’è dentro a quel corpo, le nostre qualità, il nostro valore… La paura ti porta via tutto, anche la bellezza delle piccole cose, ti perdi le relazioni, il mondo la fuori… Non perdete altro tempo!
Manuela