“Ciò che chiamiamo malattia è lo stadio terminale di un disordine molto più profondo, e per assicurare un successo completo alla cura è evidente che non si può trattare la conseguenza senza risalire alla causa fondamentale per eliminarla. […]
La malattia, apparentemente così crudele, è in se stessa benefica e per noi proficua perché se la interpretiamo correttamente ci mostrerà i nostri difetti essenziali. Curata in modo adatto permetterà l’eliminazione di questi difetti e ci lascerà migliori e più maturi di prima. La sofferenza è un correttivo che mette in luce la lezione che non avremmo potuto apprendere con altri mezzi e non può essere eliminata se prima tale lezione non sarà compresa. […] La sofferenza è in se stessa benefica in quanto ci avverte quando imbocchiamo un cammino sbagliato e affretta la nostra evoluzione verso la sua gloriosa perfezione. […]
Quando si scopre il difetto non bisogna mai scordarsi che il rimedio non consiste nel muovergli la guerra, nell’usare volontà ed energie per annientare un male, ma nello sviluppare regolarmente, senza esitazione, la virtù opposta: ciò cancellerà automaticamente dalla nostra natura ogni traccia del difetto. Lottare contro un difetto ne accresce il potere, focalizza l’attenzione sulla sua presenza. Dimenticare il difetto e sforzarsi coscientemente di sviluppare la virtù che lo annullerà, questa è la vittoria. […]
Poiché è l’egoismo la causa principale di ogni malattia, vi è un metodo sicuro per ottenere il sollievo da ogni sofferenza ed è quello di trasformare l’amore di sé in devozione per gli altri.”
Dr. Edward Bach, Guarisci te stesso (1931)
Un ringraziamento speciale alla dott.ssa Laura Bertoni, (dott.ssa in farmacia e in tecniche erboristiche, naturopata) per la sua disponibilità ad entrare in contatto con le radici profonde della sofferenza e miscelare composti con sensibilità e sapienza alchemica.
Vladimir Kush – “Walnut of Eden”